Lev Khesin. Jazz
a cura di Gianluca Ranzi
21 ottobre - 30 novembre 2023
Il ritmo del jazz e l’energia della luce abitano le opere di Lev Khesin. La vibrazione cromatica e l’improvvisazione frenetica del jazz diventano qui bagliori sospesi o dissonanze acide, tensione e rarefazione, fraseggi articolati o assoli meditativi. Di cosa parliamo qui? Di pittura, di musica, di sinestesia? Nel gioco di queste opere poco importa. Lasciarsi trasportare dell’emozione e cedere al gioco intrigante di cromie messo in scena da queste nuove opere di Khesin sembra essere l’unica richiesta che l’artista rivolge al suo pubblico.
I lavori di Lev Khesin, nato in Russia nel 1981 e dal 1999 residente a Berlino, risplendono di una luce enigmatica che emerge dall’oscurità del fondo. Dal supporto ligneo (più di rado di alluminio) su cui l’artista stende strati successivi di silicone misto a pigmenti, il colore si raddensa poi ai bordi della composizione, in cui ogni passaggio viene trattenuto a memoria. Così le opere prendono vita, animandosi di forme luminose e variabili. Ciò appare con particolare evidenza anche nelle nuove opere realizzate su superfici lenticolari, che si animano con lo spostarsi dell’osservatore, imprimendo dinamismo e risonanza all’ambiente circostante.
Il pulsare della luce che entra negli impasti materici e viene poi rilasciata in sfrangiature colorate imprime dinamismo centrifugo e centripeto a opere che si servono anche dell’asimmetria e dell’irregolarità per accrescere evocazione e mistero, come nei casi in cui alcune delle superfici più silenziose vengono repentinamente animate da contrappunti e da brevi ma incisive dissonanze. Lev Khesin, cerniera tra Oriente e Occidente, ha saputo dare forma aperta e pulsante alle sue composizioni, che raccontano del mistero del vivente e fanno pensare al ciclo vitale, tra organico e inorganico, a qualcosa che si trasforma incessantemente.
Lev Khesin, mistico sciamano dei giorni d’oggi, vive a contatto col mondo e la sua frenesia, che fa entrare nel suo lavoro, quello stesso mondo contemporaneo che a sua volta gli risponde adottando le sue opere e trasformandole in preziose stampe su tessuto, com’è recentemente avvenuto con la moda di Berluti. L’improvvisazione del jazz qui diventa un modo del tutto inedito per catturare silenzi e dinamismo della vita contemporanea, restando sempre in ascolto della sua poliedrica diversità.
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